Dolce e delicata goccia di emozioni,
occhi che vibrano al vento,
labbra che tremano al ricordo
una giostra lontana con cavalli bianchi
che portano i sogni di bambini,
zucchero filato ad attaccarsi alle dita
suoni e colori sospirati
melodie antiche di castelli e cavalieri,
e dame e paggi indisciplinati,
pietanze con mirtilli e caraffe di vino rosso,
musiche e danze di un tempo lontano
ritmi lontani di cuori strappati
profumi di fiori e di spezie
fumo di ampolle e di candele
che scaldano sere ed anime,
che hanno bisogno di essere scaldate.
Dolci pensieri che tanto sfamano quanto spezzano il cuore.
Carezze in versi come uno sfiorar di piume,
broccati e velluti dal pesante tepore
d’oro i ricami
e passi lievi e veloci di una ormai morta quadriglia,
e ancora risate e corni pronti alla caccia.
Pietre scure da sfiorare,
pietre che vedono e osservano silenziose.
Ricordi morti di dolci danze
Accese dai camini e da spiedi che girano e girano.
Sorrisi e sguardi silenziosi e profondi
Promesse e speranze di amori rubati.
Battaglie e vittorie e perdite
A chi lo scudo del cavaliere?
Donne che sperano e che piangono le dipartite
Figli che giocano e ridono negli spazi,
una gallina che attraversa correndo il campo
un cavallo che torna solo.