Chiudo gli occhi e la mia mente scompare nella meditazione...
Tolgo le scarpe ed in punta di piedi le scarpe nella mano sinistra, mi avvicino lentamente ad una porta, sembra sospesa nel vuoto, il bianco e la luce attorno. Cercando di fare meno rumore possibile la apro ed entro...un lungo corridoio in ombra, le pareti sembrano di ovatta, le tocco e la consistenza ricorda il cuscino, vi sono delle luci alle pareti, ma creano solo leggeri aloni...i miei occhi piano piano si adattano alla poca luce e scorgo delle porte lungo le pareti del corridoio, ed in fondo, proprio davanti a me una porta dalle cui fessure traspare una forte luce, come se vi abitasse il sole...
la prima porta che apro sa di vaniglia e mi viene da sorridere, non ne conosco il motivo...aprendola, magici ricordi...i miei pattini, la mia cartella arancione, le mie barbie, le mie biglie, la corda, l'elastico, la sacca di ginnastica...un giradischi racconta le fiabe per sognar...rimango incantata ed in mezzo alla stanza faccio un giro su me stessa...le finestre hanno alle pareti delicate tendine con volant e fiorellini celesti...i miei libri...sfioro i mobili alti, ritrovo i miei dischi, la mia chitarra, le mie scarpette di vernice lucide...su un tavolo un bicchiere di latte...lo bevo ed in silenzio mi soffermo su ogni piccolo particolare...poi capisco che è tempo di uscire...ed un po' mi dispiace...ma indietreggiando per non perdere di vista ciò che ho amato, mi avvicino alla porta...
E' un attimo e mi ritrovo nel corridoio cupo...attendo di ripoter vedere...di fronte a me c'è una porta, la maniglia è calda...la apro, curiosa...dentro una musica forte...un palco...un microfono. Mi volto, e i miei occhi si posano su uno scaffale, le coppe allineate riportano premi vinti, vi sono raffigurati, cerchi, una ginnasta, le parallele...per terra, un tutino nero..., mi addentro meglio...una tela, una tela dipinta a metà e a fianco un tavolo da disegnatore...sopra vi è la piantina di un appartamento...un nodo in gola si forma immediatamente...è la stanza dei sogni perduti...una lacrima bagna il foglio sul tavolo, l'asciugo con un dito e poi porto il polpastrello alle labbra...la stanza è cupa, la musica è continua, sento stringere lo stomaco...ma sorrido, ed inclinando la testa...sempre indietreggiando esco...
la porta dietro di me si chiude di scatto, con la sua maniglia calda...
mi muovo allora di qualche passo...ed apro la seconda porta a sinistra...la porta si fatica ad aprire, un volo di pipistrelli mi sfreccia sulla testa sfiorandomi i capelli, sto per ritrarmi, ma non lo faccio e molto lentamente entro...la stanza è buia...e ci sono tutti...tutto ciò che a me faceva o fa ancora paura...il buio, ed un uomo nero in fondo, nell'angolo...appoggio la schiena alla parete, la luce fuori dalla finestra non c'è, è buio e due occhi mi spiano aldilà dei vetri...sotto i miei piedi qualcosa scricchiola, sembrano patatine che i miei piedi schiacciano...non guardo, perchè so che è altro...su una parete, croci, incrostate dal tempo...ed una bara chiusa è posata in fondo alla stanza. Rimango per cercare di capire...sono adulta ora, sono adulta...un sussurro mi sfiora l'orecchio ed in un battibaleno balzo fuori dalla stanza la chiudo e mi agito con l'impressione di avere tutto addosso, mi accorgo solo ora di aver sudato...
la porta di fronte a me, quella sul lato destro, ora mi inquieta..., ma non voglio fermarmi...la apro e ritrovo occhi che non vedevo da tanto...occhi di chi ho perso per la strada, occhi di persone che mi volevano bene. Se per un attimo mi blocco spaventata, in un secondo momento mi ritrovo a piangere abbracciando chi non vedo perchè ha abbandonato la vita...sono lacrime di rabbia per averli persi, sono lacrime di gioia perchè ho l'opportunità di abbracciarli...rimango e sento il cuore che si riempie d'amore, ogni attimo è sempre più colmo. Devono accompagnarmi fuori dalla porta per allontanarmi, perchè stavo bene in quella stanza...mi hanno detto che non era ancora il momento...
Ancora nel corridoio...mi appoggio, e penso, rifletto, mi pongo domande a cui è impossibile dare risposte...
Proseguo...una nuova porta alla sinistra, fuori una targhetta riporta "my home", la apro e ritrovo proprio casa mia, mio marito, mio figlio, il mio gatto, i miei, mio fratello, i miei cugini, le amiche e gli amici, tutti coloro che sono la mia vita. Mia cugina mette il tè sul fuoco, assieme si taglia una fetta di torta di mele, si ride, si scherza, si sospira...ma il mio viaggio non è ancora terminato...
Esco e non trovo una porta davanti a me...ma uno specchio....mi guardo...non c'è più la ragazzina della prima stanza di fronte a me...e non si può più entrare nella stanza dei sogni...
Sono di fronte alla porta da cui esce la luce...è il traguardo, la fine, la porta risolutiva...la apro con timore...
Dentro c'è luce...ci sono fiori, sento amore, calore, sento carezze, parole dolci...mi affaccio perchè qui la finestra è aperta...e vedo il mondo intero...il sole splende alto ed il cielo gli respira accanto delicatamente...ma la stanza è così vuota? Ora avverto...non è vuota, è piena di emozioni, sentimenti, buoni propositi...ed in fondo una vecchia lavagna...una scritta è già stata fatta..."domani"...l'istinto mi farebbe prendere in mano il gessetto per scrivere mille propositi...poi ci penso un po' ed appoggio il gessetto...volto le spalle alla lavagna...ed esco...non voglio sapere o scrivere il domani....voglio viverlo, ma so che sarà per il mondo...