…Una strada grigia d’asfalto bagnato…cupo è il cielo e le pareti attorno a me sono fredde…case fitte come alberi quasi a sfiorarmi, grigie…mi inoltro dentro il gelo di un luogo spento, buio e silenzioso…
pozzanghere lasciano specchi accanto ai miei piedi…macchie ora più scure le affiancano…mi inoltro tra le grigie case senza finestre…passandovi accanto sfioro con la mano il muro della casa…è freddo e bagnato…morto.
Niente odore, nessun profumo…sapore di acqua, ovunque.
Il cielo è nero ed in questa immensa lavagna macchie grigiastre di nubi che scivolano, sfumano dietro gli alti palazzi grigi…
Alzando gli occhi scorgo finestre lunghe e strette in cima ai grattacieli…finestre grigie, cupe e senza vita…come occhi senza cuore…
Nessun rumore, nessun respiro…forse neanche il mio…
Tombini bagnati ai piedi dei palazzi, tutto è irrazionale…un quadro?
E’ tutto pulito, seppur bagnato…è tutto vuoto…tutto silenzioso…
Arrivo nel centro dei palazzi…una piazza piccola tonda con cerchi concentrici al centro…cerchi grigi, neri, grigi…mi fermo nel centro e aprendo le braccia giro su me stessa guardando la città morta…
Muovo poca aria…non fa freddo…, ma non ho caldo…forse ho spinto troppo
Forse sono entrata troppo in profondità
Forse sono scesa troppo nella mia mente…
Forse è meglio lasciar stare questa parte silenziosa di me…è meglio uscire e tornare su…ritornerò un’altra volta…una volta che non avrò così paura…