Ne avrete sicuramente sentito parlare, li avrete visti in giro qualche volta ed allora approfondiamo l'argomento.
Il codice usato dagli zingari prevede una serie di indicazioni sulle case più “deboli” - quelle in cui, per esempio, vi è una donna sola in casa oppure donne disposte a dare soldi - e sulle abitazioni più ricche, dove è più facile poter realizzare un bottino cospicuo.
Ci sono delle case che vanno assolutamente evitate: quelle dei membri delle forze dell’ordine oppure di persone amiche degli zingari; o, ancora, le case di coloro che si sono mostrate gentili o hanno dato lavoro a qualcuno della comunità.
Tra i simboli trovano posto anche alcune lettere che indicherebbero quando effettuare il furto: la notte, il pomeriggio, la mattina, la domenica.
Nonostante si tratti di una bufala senza fondamento, anche recentemente alcune amministrazioni hanno sollecitato i loro cittadini perché adottino delle precauzioni e stiano attenti che i segni non compaiano sui loro campanelli o sugli stipiti dell’ingresso: nel marzo 2006, per esempio, il comune di Ospedaletto Euganeo (Padova) ha diffuso un volantino in cui mette in guardia gli abitanti e riporta i simboli sospetti.
Eppure, sarebbe stupido pensare che gli zingari utilizzino ancora un codice già conosciuto dalle possibili vittime. E sarebbe sciocco anche contrassegnare le case più appetibili per un furto, con il rischio che a rubare ci vada qualcun altro a conoscenza del codice…
In ogni caso, per soddisfare la curiosità di chi non li avesse mai visti, pubblichiamo l’immagine dei simboli utilizzati dagli zingari. Qualcuno dice di averli visti anche in dei bagni pubblici.