Il bosco attorno, i miei piedi arrivarono davanti ad una roccia e nella roccia scorsi un'entrata. Appoggiai la mano destra sulla fredda pietra e mi chinai in avanti per osservarne l'interno che trovai invitante e che mi diede una sensazione immediata di protezione. Una volta varcato l'ingresso, la grotta mi accolse accogliente e calda al suo interno, il mio sguardo scorreva sulle pareti scure che abbracciavano le mie paure, un passo dietro l'altro mi avvicinai al centro dello spazio in cui mi ero trovata, terriccio sotto i piedi nudi, ed al centro della grotta un grande fuoco che scaldava il cuore. Mi sedetti davanti per potermi scaldare, e sentire amata. I giorni a venire la grotta era diventata la casa della mia anima, ed ogni angolo di pietra si arricchiva di preziosi colori, ed il fuoco scoppiettante sembrava cantare dolci melodie,. Come vivere nel palmo della mano di un gigante che è calda e che ti protegge dal resto del mondo....
Un giorno, in piedi davanti al fuoco, sentii un vento freddo che penetrava dall'ingresso e che divenne lentamente gelido, il fuoco si attenuava e le pareti diventavano cupe, le toccai accarezzandole e sperando ritornassero calde, ma tutto sembrava si stesse spegnendo. Una folata di vento di ghiaccio spense il fuoco, mi ritrovai a piegarmi sulle mie ginocchia ed abbracciare le gambe per potermi scaldare...tutto attorno il buio, lentamente lacrime scendevano dalle mie guance, unica fonte di vita presente. Lentamente ogni roccia cominciò a diventare ghiaccio e del fuoco rimasero solo pochi ciocchi di legno nero...Ghiaccio rivestiva ogni angolo della caverna, il buio che bloccava le caviglie, la pena nel cuore...L'istinto mi portò a cercare di uscire da questa grotta per trovare un altro riparo...il vento fuori era cessato, ma la grotta sembrava morta ormai. Arrivata alla soglia, ed appoggiatami all'arco che ne delimitava l'ingresso, mi fermai per istinto, e mi voltai indietro. Solo ghiaccio...con il cuore gonfio di rabbia e dolore però decisi di tornare indietro ed avvicinatami a quelle rocce, vi appoggiai una mano sopra. La mano si incollava al ghiaccio, ma non desistetti e lentamente qualcosa accadde. Il ghiaccio lentamente si sciolse, prima da un lato, poi dall'altro e ad ogni mio passo il ghiaccio in terra si dissolveva, per far risvegliare nuovi fili d'erba. Stanca mi sdraiai in un angolo sul terriccio, stanca dell'energia bruciata e mi addormentai. Mi svegliò la sensazione di calore alle guance che erano divenute rosse dal tepore del fuoco che si era rianimato all'interno della grotta. Mi alzai lentamente per raggiungerne il centro. Costruii una porta alla grotta per proteggerla dall'esterno e felice ritornai a danzare attorno al fuoco.